Quest’oggi parleremo di come lanciare un business online e pagare meno tasse possibile.
Negli ultimi tempi una delle forme ultimamente più sviluppate di business è sicuramente l’online. Per questo motivo è importante avere delle informazioni specifiche e precise che ci permettano di capire come ridurre al minimo il carico fiscale, ovviamente sempre nel rispetto della normativa.
Non vedi l’ora di saperne di più? Continua a leggere i prossimi paragrafi.
Quale forma giuridica scegliere
Innanzitutto bisogna capire quale forma giuridica scegliere per far partire il nostro business online.
Le forme giuridiche presenti nel nostro Paese sono tantissime, ma non ti preoccupare. Di seguito troverai una piccola panoramica che riguarda le principali forme giuridiche che vengono utilizzate per svolgere attività di impresa e quindi che possono essere utilizzate per svolgere un business online.
Nello specifico abbiamo: la partita IVA individuale, le società di persone (SAS o SNC) e le società di capitali (SRL, SRLS o SPA).
La partita IVA individuale è sicuramente la forma giuridica più semplice sia a livello di gestione, di costi, che di tempistiche di apertura. Infatti, si apre in due giorni lavorativi presentando un documento d’identità e la copia della tessera sanitaria.
Allo stesso tempo è anche quella che non ci permette di separare l’attività aziendale da quella che è il nostro patrimonio personale. Però, nel caso in cui avessimo un fatturato inferiore a 65 mila euro, ci dà la più grande opportunità di ottimizzazione fiscale prevista nel panorama italiano, che è quella del regime forfettario.
Passiamo poi alle società di persone (SAS o SNC): questa è la forma giuridica che non dovete mai utilizzare. Quest’ultime hanno lo stesso costo di gestione e di apertura di una SRL o SRLS. Inoltre, hanno più o meno lo stesso grado di complicazioni o comunque delle semplificazioni di bassissima entità, ma allo stesso tempo non ci danno alcuna tutela in termini di protezione del patrimonio personale.
Arriviamo infine alle società di capitali (SRL e SRLS) che hanno un costo di gestione un pochettino più elevato. Tuttavia, ci danno il cosiddetto meccanismo dell’autonomia di capitali. Questo significa che delle obbligazioni contratte dalla SRL o SRLS risponde solo ed esclusivamente la società con il suo patrimonio, senza andare ad intaccare il patrimonio personale dell’imprenditore. L’unica tipologia di situazione debitoria che potrebbe ricadere anche sul patrimonio personale dell’imprenditore è l’eventuale omesso versamento dei contributi per i dipendenti.
Come partire?
Il percorso ideale per te che stai per aprire un business online è di partire con la partita IVA individuale in regime forfettario, finché si rispettano determinati requisiti. Quali sono questi requisiti? Un fatturato che non superi i 65 mila euro e un reddito da lavoro dipendente che non deve superare i 30 mila euro lordi annui. Inoltre, le spese per lavoratori dipendenti o per collaboratori per la tua attività di business non devono superare i 20 mila euro lordi annui.
Una volta che la tua attività cresce e non rientri più nei requisiti del regime forfettario, si passa direttamente alle società di capitali. Come ti ho anticipato, quest’ultime consentono di avere l’autonomia dei capitali e quindi la protezione del patrimonio personale.
Come lanciare un business online: esempio di fiscalità
Ora che hai un’idea su come lanciare un business online, è importante entrare anche nel dettaglio con un esempio di fiscalità sia nel regime forfettario che nella SRLS.
Per quanto riguarda il regime forfettario ipotizziamo che il fatturato del tuo primo anno di attività sia di 10 mila euro. Su questo fatturato tu andrai a pagare il 21,5%, ovvero 2.150 euro. Questo importo va pagato tra i mesi di luglio e novembre dell’anno successivo a quello di maturazione. Quindi, se per il 2022 hai fatturato 10 mila euro, andrai a pagare 2.500 euro suddivisi in varie rate che si possono andare a richiedere tra luglio e novembre del 2023.
Nel momento in cui superi i limiti del regime forfettario, entri nella SRLS, soggetta alla cosiddetta IRES. In questo caso, l’importo sul quale si vanno ad applicare le imposte viene determinato non più sulla base del fatturato ma sulla base del reddito, ovvero la differenza tra ricavi e costi.
Facciamo un esempio. Se hai avuto dei ricavi per 100 mila euro e dei costi per 90 mila euro, nel corso del 2023 andrai a pagare il 24% della differenza, ovvero su 10 mila euro (reddito imponibile). In sostanza pagherai la cifra di 2.400 euro, anche qui tra luglio e novembre dell’anno successivo.
Nella SRLS, però, ci sono tanti strumenti di ottimizzazione fiscale che possono portare ad abbattere questo carico fiscale, tra i quali abbiamo l’applicazione dell’indennità chilometrica, l’indennità di trasferta o di welfare aziendale.
Inoltre, ti ricordo sempre che per non arrivare completamente spaesato al momento di pagare le tasse, è importante il controllo di gestione mensile, che noi di Metodo Vics applichiamo con tutti i clienti.
Quindi, cosa stai aspettando? Ora che sai come lanciare un business online è arrivato il momento di scegliere il commercialista migliore per le tue esigenze!