Uno degli aspetti più importanti per un libero professionista (e non solo) è una corretta gestione della fiscalità. Di conseguenza è molto importante capire come scegliere il commercialista adeguato alle tue necessità.
I liberi professionisti sono una delle più importanti categorie del nostro sistema economico. Per poter svolgere la propria attività e per poter fatturare i servizi che fornisce ai propri clienti un professionista deve necessariamente essere dotato di P.IVA e di conseguenza ha la necessità di avere un commercialista, meglio se è un commercialista 3.0.
Perché affermo questo? Al giorno d’oggi il libero professionista va considerato come un’azienda al giorno, che deve ruotare intorno a cinque aree fondamentali. Ognuna deve essere gestita da una figura idonea e tra queste non può mancare quella del commercialista. Ma come fare a scegliere la persona giusta?
Le cinque aree fondamentali di un libero professionista
Come ti ho anticipato prima, l’attività di un libero professionista deve ruotare intorno a cinque aree fondamentali. Ma quali sono le cinque aree fondamenti di un libero professionista? Domanda più che legittima, a cui di seguito cercherò di dare una risposta esauriente.
Le cinque aree sono le seguenti:
- Area legale: si tratta di un’area molto importante, da avere in via preventiva. Cosa intendo per preventiva? Ti faccio un esempio: sono un libero professionista e devo stipulare un contratto importante per la fornitura di servizi a una determinata azienda. Quando vado a stipulare un contratto commerciale e lo scrivo io, che sono un libero professionista che si occupa di tutt’altro, è molto probabile che possa lasciare delle clausole incomplete o non specificate, che in futuro potrebbero portare a delle problematiche. Tutto ciò, invece, non avviene nel momento in cui vado a rivolgermi ad un legale di fiducia, in grado di realizzare un contratto in maniera corretta e che vada a tutelare tutti i miei interessi.
- Area del marketing e delle vendite: sebbene siano chiaramente due aree separate, sono strettamente collegate tra loro. Ad esempio, un libero professionista può avere il marketing migliore del mondo, ma avere un commerciale che non riesce a convertire in vendite tutti i “contatti” che sei riuscito a generare tramite il responsabile del marketing. Viceversa, potrebbe avere il venditore migliore del mondo dal punto di vista commerciale, ma avere un marketing poco efficace, per cui pochi contatti da convertire in clienti.
- Area dello sviluppo del prodotto/servizio: una delle aree più importanti, di cui può occuparsi direttamente il libero professionista. Quest’ultimo può così implementare costantemente i servizi che fornisce e allo stesso tempo riuscire a fidelizzare il cliente, rimanendogli sempre vicino per quello che concerne i servizi che gli ha fornito. In questo modo riesce a far percepire la sua presenza e il valore del servizio che offre al cliente.
- Area commercialistica: questa è un’altra area particolarmente importante, poiché è importante sapere qual è il regime migliore possibile per un libero professionista. Ad esempio, in fase iniziale è sempre consigliato il regime forfettario, di cui abbiamo parlato qui.
Come scegliere il commercialista
Un libero professionista deve quindi poter contare su persone fidate, che siano adatte a ricoprire al meglio le cinque aree fondamenti di cui abbiamo parlato. Ma adesso torniamo al nostro argomento principe: come scegliere il commercialista?
Probabilmente questa è una domanda che in pochi si fanno, poiché pensano che sia una figura standard. Niente di più sbagliato ed è per questo motivo che un libero professionista deve avere una conoscenza generale delle competenze basilari delle cinque aree fondamentali. In questo modo potrà scegliere al meglio il professionista o i professionisti di riferimento, con i quali andare a svolgere la propria attività di business.
Entrando nello specifico dell’area commercialistica e quindi dell’area economico fiscale, molto spesso accade che il libero professionista in regime forfettario venga considerato fiscalmente solamente alla fine dell’anno, quando invia al proprio consulente i documenti e le fatture che ha emesso.
Ma perché bisogna ridursi all’ultimo per conoscere la propria situazione fiscale? Anche con il regime forfettario può essere applicata la pianificazione fiscale e il controllo di gestione.
Cosa sono la pianificazione fiscale e il controllo di gestione?
Sei in regime forfettario e non sai assolutamente cosa sono la pianificazione fiscale e il controllo di gestione? In questo caso è molto probabile che tu ti sia affidato al commercialista sbagliato.
Il controllo di gestione mensile consiste in una verifica dal punto di vista contabile di quelli che sono i ricavi e i costi mensili della tua attività, che puoi svolgere con il tuo consulente, meglio se si tratta di un commercialista 3.0 come Metodo Vics.
In questo modo, ogni mese, puoi analizzare l’andamento della tua azienda insieme a Metodo Vics. Potrai capire quali strategie porre in essere dal punto di vista fiscale, per ridurre il carico fiscale, ma cercare di generare allo stesso tempo sempre più margine.
Con il controllo di gestione mensile si riesce a mettere in piedi quella che viene definita la pianificazione fiscale. Potrai verificare la tua situazione economica e fiscale mensilmente in tempo reale, anche se sei in regime forfettario. In questo modo saprai già mese per mese come sta andando la tua attività e quello che è l’importo e l’onere dal punto di vista fiscale che andrai a sostenere alla fine dell’anno.
In questo modo, quando predisporremo la tua dichiarazione dei redditi, saprai già quello che sarà l’importo che dovrai andare a pagare dal punto di vista della tassazione e non ti troverai brutte sorprese, magari con un F24 dall’importo esagerato da dover pagare entro pochi giorni.
Regime forfettario o S.r.l.s.
Grazie alla pianificazione fiscale e il controllo di gestione, di cui ti ho parlato in precedenza, il tuo commercialista sarà anche in grado di consigliarti Il migliore regime fiscale da adottare per la tua attività.
Naturalmente, nella fase iniziale il regime ideale per i liberi professionisti è quello forfettario. Non appena si supera il limite dei 65 mila euro di fatturato, però, il mio consiglio è quello di optare immediatamente per una S.r.l.s., società a responsabilità limitata semplificata.
Perché scegliere una S.r.l.s.? Perché ti permette di avere due tipologie di vantaggi, ovvero l’ottimizzazione fiscale e la protezione del patrimonio personale.
Una società a responsabilità limitata semplificata gode della cosiddetta autonomia di capitali. Ciò significa che il patrimonio della società è separato dal tuo patrimonio personale. Tutto questo, tra l’altro, con un costo di costituzione calmierato, che è sicuramente un grandissimo vantaggio.
Per individuare il momento preciso e corretto per effettuare questo cambiamento è fondamentale la pianificazione fiscale di cui parlavamo prima. Se il libero professionista non conosce i suoi numeri, di conseguenza il suo consulente sarà impossibilitato nell’individuare il momento giusto in cui deve trasformare la sua attività da partita IVA individuale come libero professionista in regime forfettario a S.r.l.s.
Quindi, cosa stai aspettando? Puoi scegliere ora il commercialista migliore per le tue esigenze!