Quest’oggi andremo a trattare un argomento molto interessante, ovvero quello di smettere di lavorare da dipendente per poter mettersi in proprio e avviare una propria attività/azienda.
Viviamo in un’epoca dove la necessità di reinventarsi ormai è diventata imprescindibile, senza piangersi addosso.
Se vuoi scoprire come smettere di lavorare e mettersi in proprio non ti rimane che continuare a leggere i prossimi paragrafi, dove ti darò tutte le informazioni e i consigli di cui necessiti.
Lavoro dipendente o lavoro autonomo?
In moti si fanno una domanda: lavoro dipendente o lavoro autonomo?
Molto spesso può capitare di sentirci “costretti” nella nostra situazione di lavoratore dipendente. Sicuramente da una parte abbiamo quella pseudo sicurezza del cosiddetto “posto fisso”, che ormai tranne in qualche caso eccezionale non esiste più, ma dall’altra c’è la frustrazione causata dalla routine, dalle gerarchie che non ci piacciono o dalla mancanza di meritocrazia.
Nonostante ciò, spesso si sceglie comunque di rimanere intrappolati in questa situazione, perché dall’altra parte c’è il “mostro” della partita IVA, un qualcosa che sembra insormontabile, sopratutto se non si hanno i giusti contenuti e le giuste informazioni.
Il rischio d’impresa
La cosa che spaventa di più chi vorrebbe smettere di lavorare la dipendente per mettersi in proprio è sicuramente il rischio d’impresa.
Partiamo subito dicendo che il rischio imprenditoriale esiste e anzi, un attività d’impresa senza rischio non è un’attività d’impresa. Nonostante questo, è bene sapere che esistono una miriade di strumenti per minimizzare il più possibile il rischio di impresa.
Innanzitutto esistono delle forme giuridiche che prevedono la separazione del patrimonio personale dell’imprenditore da quello che è il patrimonio dell’azienda. In questo modo, le obbligazioni eventualmente contratte dall’azienda ne risponderà solamente l’azienda stessa e non l’imprenditore con il proprio patrimonio personale. Questo sicuramente è già un primo aspetto che ci può far superare parecchie paure e che ho approfondito in questo articolo.
Inoltre, al di là della forma giuridica, ci sono anche ulteriori strumenti a disposizione, come ad esempio il controllo dei numeri che con Metodo Vics si attua tramite il controllo di gestione mensile. Si tratta di un controllo costante sui numeri e sull’andamento dell’azienda, utile per minimizzare il più possibile il rischio d’impresa.
Con un aggiornamento mensile sui tuoi numeri tramite il controllo di gestione, potrai ottimizzare la tua azienda/attività dal punto di vista fiscale. Allo stesso tempo potrai anche tenerla sotto controllo dal punto di vista economico. In questo modo potrai renderti conto facilmente e preventivamente di quelle che potrebbero essere le difficoltà future e, quindi, sapere in anticipo come andare ad affrontarle.
Le opportunità del lavoro in proprio
Oltre alle paure di cui abbiamo parlato, ma per le quali abbiamo già anche trovato le soluzioni, esistono anche grandissime opportunità nel passaggio da lavoratore dipendente a lavoratore in proprio. Ora sicuramente ti starai chiedendo quali sono le opportunità del lavoro in proprio, non è vero?
Facciamo un esempio:
Hai da poco perso il tuo lavoro da dipendente. Tuttavia, hai una bella idea in testa per un business, ma non hai i fondi necessari per avviare tale attività. Dove trovare questi fondi?
Se hai perso il tuo lavoro dipendente per motivi a te non imputabili, avrai la possibilità di percepire la NASPI. Sai tratta di un’indennità di disoccupazione che viene percepita da chi perde involontariamente il proprio posto di lavoro dipendente. La durata è pari alla metà dei mesi che hai lavorato negli ultimi quattro anni. L’importo, invece, è pari all’incirca al 70% dello stipendio che hai percepito negli ultimi quattro anni di lavoro.
Bene, se apri una partita IVA per mettere in pratica la tua idea imprenditoriale puoi chiedere la cosiddetta NASPI anticipata. Cosa significa? Puoi ottenere tutto l’importo che dovresti prendere mensilmente per la NASPI, in un’unica soluzione. Questa richiesta può essere fatta dopo 30 giorni dall’apertura della partita IVA, per cui cosa stai aspettando? Richiedi subito una nostra consulenza gratuita.
Tornando al nostro esempio di partenza. Stai percependo una NASPI di 1000 euro al mese per 12 mesi, ma decidi di aprire la tua partita IVA. In questo modo puoi andare a percepire, entro 30 giorni dalla sua apertura, tutti i 12 mila euro in un’unica soluzione. In questo modo potrai andare ad utilizzare il 60/70% di questo “patrimonio” per avviare la tua idea imprenditoriale e tenere il restante 30% a garanzia, facendo sempre il controllo dei numeri per minimizzare il rischio di impresa.
Nel frattempo la tua attività potrà partire ed iniziare a generare degli utili. Inoltre, grazie al controllo di gestione mensile, potrai sempre tenere sotto controllo i numeri della tua azienda e andare a correggere il tiro mensilmente qualora fosse necessario.
Adesso che ti ho spiegato come smettere di lavorare e mettersi in proprio, puoi finalmente superare le tue paure, smettere di lavorare da dipendente e aprire la tua attività. Posso garantirti che la soddisfazione di veder crescere man mano la tua creatura, la tua idea, sarà davvero impagabile.