Quest’oggi affronteremo insieme il tema del business plan, cercando capire che cos’è il business plan e come applicarlo al meglio.
Vuoi saperne di più? Bene allora, non devi far altro che metterti comodo e iniziare a leggere i prossimi paragrafi.
Cosa è il business plan
Prima di tutto vediamo cosa è il business plan. Si tratta di un documento di programmazione economica e finanziaria della tua attività che molto spesso viene applicato, anzi è necessario applicarlo, su un’attività in divenire, ma deve rappresentare la via maestra da seguire anche per un’attività che è già partita.
Prima di arrivare al business plan, quindi al documento descrittivo e numerico di quello che sarà l’andamento della nostra azienda, bisogna però partire dal cosiddetto business model.
Cosa è il business model
Cosa è il business model? Si tratta del modello di business che andremo a sviluppare per la nostra attività. Insomma andremo a capire in che direzione vogliamo andare, in che settore investire e reperire i vari feedback dal mercato.
Non a caso Metodo Vics mette a tua disposizione un business model molto ben articolato che permette di renderti conto se stai seguendo la strada giusta. Come? Attraverso un questionario dettagliato che ti porterà a rispondere a determinate domande che magari non ti sei mai fatto sulla tua idea di business, ma che ben presto ti renderai conto che dovrai affrontare e quindi reperire le informazioni necessarie dal mercato.
Come fare un business plan
Dopo aver sviluppato un business model si può entrare nel dettaglio del business plan. Immagino che ora tu ti stia chiedendo come fare un business plan, non è vero?
Innanzitutto è importante capire quale orizzonte temporale seguire: diciamo che per prassi il business plan viene redatto per tre o per cinque anni.
Il consiglio di Metodo Vics è quello di rimanere su un orizzonte temporale di tre anni, perché è sicuramente un arco temporale abbastanza lungo che ci permette di effettuare una certa programmazione e pianificazione, ma non è neanche troppo dilatato nel tempo. Una previsione da qui a quattro/cinque anni, con le oscillazioni del mercato presenti in qualsiasi settore, perde di credibilità e di veridicità.
Successivamente dobbiamo andare a reperire dei dati corretti e veritieri da inserire nel business plan. Quest’ultimo dovrà contenere un aspetto descrittivo, quindi sostanzialmente chi siamo, cosa andiamo a fare, perché lo andiamo a fare e su quale mercato ci collochiamo. Successivamente vanno individuati i potenziali competitor e soprattutto capire differenziarsi da quest’ultimi. Questo è un aspetto molto importante e che bisogna avere già ben chiaro da subito per riportarlo nel business plan.
Dalle parole ai numeri
Tutte queste informazioni descrittive dovranno poi essere tramutate in numeri, quindi dovremmo avere un’impostazione numerica che conterrà le previsioni di entrate e uscite finanziarie per i prossimi tre anni.
Ovviamente sulle uscite saremo già avvantaggiati perché possiamo prendere i preventivi di determinati fornitori, collaboratori o spese che sapremo di dover andare affrontare.
La situazione diventa un pochettino più complicata quando si tratta di andare a determinare le entrate future. In questo caso dobbiamo fare affidamento a quello che succede sul mercato per i nostri competitor o presunti tali. La chiave per un business plan corretto e veritiero è andare ad inserire, dal punto di vista della previsione delle entrate finanziarie, quelle che sono effettivamente le voci di mercato ad oggi, non essere quindi troppo ottimisti. Almeno per il primo anno è importante rimanere prudenti nelle previsioni delle entrate nel nostro business plan per evitare di fare scelte avventate.
Business plan per reperire capitali
Dopo aver redatto correttamente il business plan avrai chiara la strada da seguire. Questo documento, inoltre, diventa anche fondamentale anche nel momento in cui hai la necessità di andare a reperire capitali all’esterno, quindi magari chiedere un finanziamento tramite un intermediario finanziario o rivolgermi ad investitori privati.
In questo caso, per reperire capitali un business plan deve essere ben articolato e soprattutto prudenziale e veritiero. Sparare dei numeri esagerati per convincere un potenziale finanziatore esterno avrà esattamente il risultato opposto. Un finanziatore esterno avrà già esperienza in materia e non si farà abbindolare da una previsione troppo alta, fatta solo ed esclusivamente per accaparrarsi quell’investimento o finanziamento.
Al contrario, verrà visto molto più di buon occhio un business plan prudenziale e veritiero, quindi con dei margini magari assimilati a quelli di altri competitor presenti sul mercato.
Business plan e controllo di gestione
Una volta redatto il business plan il lavoro di pianificazione non si esaurisce, anzi possiamo dire che è solamente l’inizio. Il business plan andrà sempre analizzato tramite il controllo di gestione mensile di Metodo Vics. In queso modo potrai capire se la tua attività è sulla strada tracciata nel momento di partenza.
In caso contrario sarà necessario raccogliere i feedback dal mercato, capire le incongruenze tra business plan e controllo di gestione e andare piano piano a correggere gli errori per raggiungere l’obiettivo finale.
Quindi, cosa stai aspettando? Puoi scegliere ora il commercialista migliore per le tue esigenze!