Quest’oggi parliamo della disdetta al commercialista e nello specifico capiremo che cos’è, come va trattata, come va redatta, quali sono i tempi, le modalità e anche il sentimento che si prova nel momento in cui un commercialista la riceve.
Se vuoi saperne di più sull’argomento, non devi far altro che metterti comodo e dare un’occhiata ai prossimi paragrafi. Buona lettura!
Che cos’è la disdetta al commercialista?
Per iniziare iniziamo a capire insieme che cos’è la disdetta al commercialista. Si tratta di una comunicazione che andiamo ad inviare ad un commercialista o consulente perché vogliamo interrompere i servizi che quest’ultimo ci ha offerto fino a quel momento.
Consiglio vivamente di redigerla e inviarla tramite PEC, in modo da conferire a tale comunicazione un valore legale e che, la data riportata nella PEC possa essere considerata come quella di fine effettiva del rapporto di lavoro tra l’imprenditore e il commercialista.
Quando è necessaria e come si fa la disdetta al commercialista
La disdetta è necessaria nel momento in cui abbiamo iniziato ad avvalerci dei servizi di un commercialista.
Molto spesso accade che, se col commercialista abbiamo un rapporto più diretto o anche amichevole, andiamo semplicemente ad affidare la nostra contabilità senza redigere un mandato, quindi senza firmare una vera e propria un vero e proprio incarico al commercialista. In questo caso ovviamente la disdetta non è necessaria perché non c’e stata la firma dell’incarico.
Nel momento in cui, invece, quando ci siamo affidati ad un determinato commercialista abbiamo firmato un mandato, è necessaria la disdetta.
Cosa comporta l’invio di una disdetta?
Cosa comporta l’invio di una disdetta?
L’invio di una disdetta al proprio commercialista comporta la necessità di trovare un nuovo commercialista a cui affidare la nostra contabilità. Chiaramente ci sono delle tempistiche da rispettare, infatti nel mandato che abbiamo firmato c’è scritto con quanto preavviso dobbiamo presentare la disdetta al nostro commercialista nel momento in cui non vogliamo più avvalerci dei suoi servizi.
Decorso correttamente il termine di preavviso, possiamo andare a firmare un nuovo contratto, un nuovo mandato, con un nuovo commercialista o con un nuovo consulente. Ovviamente non ci sono costi specifici per la disdetta del commercialista, ma si deve solamente appunto prestare attenzione alle tempistiche di preavviso, per evitare di pagare per alcuni mesi per due volte il commercialista.
La disdetta ad un commercialista molto spesso si porta dietro anche delle problematiche per così dire emotive. Molto spesso l’imprenditore che deve cambiare commercialista è preoccupato di come, il commercialista a cui si è inviata la disdetta, possa continuarlo a seguire per gli ultimi mesi che rimangono. La principale preoccupazione riguarda la possibilità che il commercialista possa non seguirci al meglio per gli ultimi mesi che rimangono.
Sotto questo aspetto non ci si deve preoccupare, perché c’è un codice deontologico che obbliga i professionisti a seguire allo stesso modo i clienti, anche quelli che sono in corso di uscita.
Come opera MetodoVics
Per farti un esempio, vogliamo raccontarti come operiamo noi di MetodoVics quando entra un nuovo cliente. Per prima cosa, ci facciamo inviare la disdetta che il cliente ha inviato al precedente commercialista, in modo da essere sicuro di non sovrapporsi al lavoro di un collega. Una volta accertato questo, come nuovo consulente procediamo a metterci in delega, quindi ad accedere, previa autorizzazione del cliente, al suo cassetto fiscale dall’area riservata sul sito dell’agenzia delle entrate. Da qui, infatti, è possibile reperire tutte le informazioni sul pregresso che è stato lavorato dal precedente commercialista.
Effetti negativi di una disdetta
Ovviamente, non nascondiamo il fatto che possono esserci degli effetti negativi di una disdetta. Anche a noi di MetodoVics, infatti, è capitato di ricevere una disdetta da parte di un cliente. Chiaramente, quando la si riceve, c’è sempre una reazione di dispiacere, quasi di senso di colpa, perché si vorrebbe provare a capire il perché il cliente è arrivato a tale decisione.
Tuttavia, questa reazione deve essere un input per il futuro, cercando di andare a trasformare un qualcosa che apparentemente sembra negativo in un’opportunità per il futuro. Possiamo quasi definirla come una raccolta di feedback, che potrà tornarci utile per evitare di commettere gli stessi errori con un altro cliente.
Ovviamente, i motivi di una disdetta potrebbero essere molteplici, per cui è sempre positivo cercare di parlare con il cliente, capire il problema, raccogliere il feedback e valutare se sia necessario cambiare qualcosa nell’approccio lavorativo o semplicemente, capire che quel cliente ha bisogno di un consulente differente da noi.