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Area fiscale e finanziaria

Staff Metodo Vics

Area fiscale e finanziaria di un’azienda: perché è importante

Tabella dei Contenuti

Quest’oggi inizieremo una serie di articoli che si andranno a concentrare su alcuni aspetti molto importanti per la tua azienda. Nello specifico, oggi parleremo dell’area fiscale e finanziaria e capiremo il perché è importante.

Se vuoi saperne di più sull’argomento, non devi far altro che metterti comodo e dare un’occhiata ai prossimi paragrafi. Buona lettura!

Area fiscale e finanziaria

Area fiscale e finanziaria

Ogni azienda che si rispetti deve necessariamente avere cinque aree: quest’oggi ci occuperemo esclusivamente dell’area fiscale e finanziaria.

Per quanto riguarda l’area fiscale e finanziaria è importante che l’imprenditore abbia delle specifiche competenze in tal senso. Questo non significa che l’imprenditore deve essere un commercialista o un fiscalista, ma deve aggiornarsi e conoscere determinati strumenti di base per capire se la sua area fiscale e finanziaria è stata affidata ad un professionista o ad un consulente d’impresa che è in grado di ottimizzarla al meglio dal punto di vista del risparmio fiscale, del reperimento dei fondi, dal punto di vista dello studio dell’analisi e del miglioramento delle marginalità economiche.

Le forme giuridiche

Le forme giuridiche

Tra le competenze che un imprenditore deve assolutamente avere, una di queste riguarda le forme giuridiche presenti sul mercato, per capire se il consulente d’impresa o il professionista a cui si ci affida stia consigliando la forma giuridica più adeguata. Di seguito vediamo le principali forme giuridiche esistenti.

La ditta individuale è sicuramente una forma giuridica molto più semplice che può andare bene per una fase iniziale, ma che non ha autonomia di capitali. Che significa? Non dà la possibilità di separare il patrimonio dell’attività da quello dell’imprenditore, quindi non protegge quest’ultimo dal punto di vista patrimoniale.

Le società di persone (SAS o SNC), che andrebbero a mio modo di vedere abolite, sono delle società a tutti gli effetti quindi hanno dei costi di gestione molto più alti rispetto a quelli di una ditta individuale, ma non hanno autonomia di capitali. Anche in questo caso l’imprenditore potrebbe trovarsi a rispondere con il suo patrimonio personale delle obbligazioni contratte della società.

Infine, ci sono le società di capitali SRL, SRLS o SPA, anche se quest’ultima è indicata per società di più grandi dimensioni. Per adesso consideriamo SRLS e SRL, che stanno rispettivamente per società a responsabilità limitata semplificata e società a responsabilità limitata. Quest’ultime sono un po’ più complicate nella gestione e hanno un costo leggermente più elevato magari rispetto alla ditta individuale, ma ci danno la possibilità di avere tanti strumenti di ottimizzazione fiscale e di avere l’autonomia di capitale. Il patrimonio delle società è separato da quello personale dell’imprenditore.

L’imprenditore, scegliendo questa forma giuridica di società di capitali, protegge il proprio patrimonio personale, oltre che risparmiare dal punto di vista fiscale.

Per questo motivo è importante che l’imprenditore conosca queste forme giuridiche, in modo tale da essere in grado di affidare l’area fiscale della sua azienda ad una persona che abbia le giuste conoscenze.

Le imposte sul reddito

Le imposte sul reddito

Lo stesso concetto vale per anche quello che riguarda le imposte sul reddito.

Un imprenditore deve conoscere l’IRES, imposta sul reddito delle società, che viene applicato alle società di capitali e che ha un’aliquota del 24%, e l’IRPEF, imposta sul reddito delle persone fisiche, che invece viene applicata alle ditte individuali e alle società di persone. Si tratta di un’imposta progressiva a scaglioni. L’aliquota più bassa e quella del 23%, ma si arriva fino all’aliquota finale più alta, che va a superare il 40%.

Debito buono e debito cattivo

Debito buono e debito cattivo Area fiscale e finanziaria

Un’altro concetto che deve conoscere l’imprenditore per essere in grado di scegliere il corretto responsabile della sua area fiscale è il concetto di debito buono e debito cattivo. Se ne sente tanto parlare in questi mesi a livello pubblico, ma è lo stesso concetto a livello privato.

Ha senso contrarre un debito, che può essere un finanziamento, un muto o un prestito, se questi fondi vengono utilizzati per investire nell’attività. Ad esempio, per un macchinario innovativo che permettere l’aumento del fatturato, per inserire nuove figure di collaboratori o per inserire dei nuovi responsabili di alcune aree aziendali.

Tutte queste tipologie di investimento portano l’azienda a migliorare dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Per questo motivo, l’imprenditore non avrà alcun tipo di problema a ripagare il debito buono.

Il debito cattivo, invece, è quello anche viene contratto, ad esempio, per pagare un debito tributario. Contrarre un debito simile non ha alcune senso, perché basterà fare una semplice rateizzazione, tramite gli enti competenti, senza andare ad utilizzare magari parte del plafond per andare semplicemente a sostenere o a coprire un debito.

Il tasso di interesse

Il tasso di interesse

L’ultimo concetto di cui voglio parlati è collegato al concetto di debito buono e debito cattivo ed è il tasso di interesse.

Ipotizziamo che l’imprenditore ha contratto un debito buono per 100.000 euro, necessario per l’acquisto di un macchinario che porterà a un aumento del fatturato. In questo caso non cambia nulla se il tasso di interesse di quel debito è del 5% o del 6%. La differenza sul tasso di interesse andrà ad influenzare in maniera minima sulla rata mensile.

Se si contrae un debito per 100.000 euro per un macchinario che me ne farà guadagnare 500.000, non mi importa se la rata è di 500 euro o di 550 al mese, poiché ci sarà comunque il margine per restituirlo.

Per questo motivo non ha senso non contrarre un debito buono solo perché il tasso di interesse non è molto vantaggioso. Perché? Semplice: senza questo debito buono perderai l’opportunità di aumentare in maniera esponenziale il tuo fatturato.

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