Quest’oggi parleremo delle novità regime forfettario 2023. Ci sono state alcune modifiche al regime forfettario, attive a partire dal 1 gennaio 2023, con l’approvazione della nuova legge finanziaria.
Se vuoi saperne di più sull’argomento, non devi far altro che metterti comodo e dare un’occhiata ai prossimi paragrafi. Buona lettura!
Cos’è il regime forfettario
Prima di andare ad elencare a spiegare quelle che sono le novità è bene fare un piccolo riepilogo su cos’è il regime forfettario. Il forfettario è probabilmente la forma giuridica o meglio, la forma fiscale, più adeguata per chi è in fase di partenza di un’attività perché permette di pagare solamente in termini percentuali rispetto al fatturato.
Al fatturato di una determinata azienda viene applicato un coefficiente che può andare dal 45% al 70%. Su questo coefficiente si paga l’aliquota del 5%. Ad esempio, se fatturi 50.000 euro andrai a pagare il 5% di una percentuale di questi 50.000 euro. Solitamente, è più semplice stimare un’aliquota che si aggiri tra il 2,5 il 4% del fatturato.
Questo regime permette, soprattutto a chi è in fase iniziale, di non avere un carico fiscale eccessivo o meglio, avere un carico fiscale associato solamente al lavoro che si svolge. Infatti, una partita IVA forfettaria che fattura zero, naturalmente pagherà zero anche in termini di imposte sul reddito.
Regime forfettario 2023 cosa cambia
Andando ad analizzare le novità che sono state inserite nel regime forfettario, probabilmente avrai notato che non ci sono grandissime differenze. Infatti, ti stai chiedendo regime forfettario 2023 cosa cambia? La novità più importante riguarda l’aumento del limite di fatturato.
Fino al 2022 poteva rientrare nel forfettario chi aveva un fatturato che non superava i 65 mila euro annui. A partire dal 2023, questo limite è stato portato a 85 mila euro. Inoltre, approfitto per ricordarti che anche coloro che sono soggetti al regime forfettario, a prescindere dal loro importo di fatturato, dovranno emettere fatture in modalità elettronica dal 1 gennaio 2023.
Questo aumento del limite fino ad 85 mila euro è sicuramente un vantaggio. Tuttavia, è importante compiere sempre un’analisi preventiva e non farsi abbindolare dalla normativa. Anche se la normativa dà la possibilità dal 2023 di restare nel regime forfettario fino ad un fatturato di 85.000 euro, non è detto che convenga sempre rimanere con questo regime fiscale.
Regime forfettario 2023 tassazione
Vuoi avere informazioni sulla tassazione del regime forfettario 2023? Il regime forfettario prevede l’aliquota del 5% sul fatturato per i primi 5 anni di attività. Nel momento in cui si passa oltre il quinto anno di attività, l’aliquota da applicare sul fatturato sale al 15%. In questo caso, quindi, può avere molto più senso passare al regime ordinario. Perché? Semplice, il regime forfettario dà l’agevolazione di pagare solo il 5% (o il 15%) sul fatturato, ma non permette la deduzione dei costi.
Se un’attività inizia ad aumentare il fatturato, pur rimanendo sotto gli 85.000 euro, potrebbe accadere che aumentano anche i costi per sostenere l’attività. Per questo motivo, potrebbe avere più senso andare a dedurre quei costi, pur applicando delle aliquote più alte, ma comunque avere alla fine una tassazione inferiore rispetto a quella del forfettario.
Dunque, il forfettario è una grandissima opportunità soprattutto per le aziende in fase di avvio e che soprattutto non prevedono grossi costi di avvio. Successivamente, però, è sempre bene fare una verifica tramite il proprio consulente per andare a capire se è conveniente rimanere nel regime forfettario o meno.
Piccola novità. A partire dal 1 gennaio 2023, nel momento in cui superano gli 85 mila euro nel regime forfettario, ma si rimane nei 100.000 euro, potrai rimanere nel regime forfettario per tutto l’anno. Se, invece, si superano i 100.000 di fatturato nell’anno in corso, si dovrà passare immediatamente al regime ordinario.