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Staff Metodo Vics

Regime forfettario 100.000 euro

Tabella dei Contenuti

Quest’oggi parleremo di un argomento molto interessante, ovvero della possibilità che venga esteso il regime forfettario fino a 100.000 euro annui di fatturato.

Se l’argomento è di tuo interesse non devi far altro che metterti comodo, prenderti cinque minuti di tempo libero e proseguire con la lettura dei prossimi paragrafi. Buona lettura!

Cosa è il regime forfettario?

Cosa è il regime forfettario

Iniziamo prima di tutto con il capire cosa è il regime forfettario? In parole molto semplici si tratta del regime più adatto alle partite IVA che sono in fase di start. Se hai quindi un progetto, un’idea di business, potrebbe essere utile partire con il regime forfettario perché è sicuramente il più semplificato e meno oneroso dal punto di vista fiscale.

Una partita IVA in regime forfettario si apre con molta semplicità, in due giorni lavorativi. Come documentazione necessaria abbiamo solamente un documento d’identità e la tessera sanitaria, quindi è tutto molto veloce e molto diretto. Nel giro di un paio di giorni potrà iniziare già a fatturare e a vedere i primi introiti di quello che di quella che è la tua idea di business.

Il regime forfettario ti permette, inoltre, di pagare un’aliquota ridotta pari al 5% per i primi cinque anni della tua partita IVA. Questo significa che nel momento in cui andrai a fatturare, ad esempio 50 mila euro annui, pagherai solamente il 5% sul 70% di questo importo dal punto di vista dell’IRPEF. Quindi, come imposta sul reddito nel regime forfettario, andrai a sostenere in percentuale il 3,5% del tuo fatturato.

Per quanto riguarda la parte di contributi INPS, invece, potranno essere fissi e quindi di 700 euro ogni tre mesi, qualora tu sia un artigiano o un commerciante, oppure in percentuale pari al 18% del tuo fatturato qualora tu sia un libero professionista senza cassa e quindi ricadi nella cosiddetta gestione separata INPS. Questa distinzione dipende dal tuo codice ATECO.

Differenze codice ATECO

Differenze codice ATECO

Ti stai chiedendo quali sono le differenze codice ATECO? Devi sapere che ad ogni attività (partita IVA) al momento dell’apertura viene associato un codice ATECO, che rispecchia il tipo di attività che andrai a svolgere.

Se svogli un’attività di vendita sarai un commerciante, se hai un codice ATECO associato di un’attività manifatturiera ricadrai nella gestione artigiani, se invece avrai un codice ATECO associato ad un’attività di libero professionista ricadrai nella gestione separata.

Regime forfettario 100 mila euro

Regime forfettario 100 mila euro

Prima di proseguire è importante specificare che ad oggi il limite del fatturato anno da non superare per rimanere nel regime forfettario è di 65 mila euro annui.

Inoltre, per accedere al regime forfettario, però, bisogna rispettare tre requisiti: il fatturato deve essere inferiore a 65 mila euro, non si deve avere un reddito da lavoro dipendente derivante da altre attività che superi 30.000 euro annui e non si devono avere spese per propri dipendenti/collaboratori che superino i 20 mila euro annui. Questi requisiti devono essere tutti e tre sempre presenti contemporaneamente: basta il mancato rispetto di uno di questi tre requisiti per non poter accedere al regime forfettario.

Tuttavia è in discussione nella prossima legge finanziaria la possibilità di estendere il limite di fatturato anno per rimanere all’interno del regime forfettario fino a 100.000 euro.

Questa sarebbe sicuramente un’ottima opportunità, perché potremmo così procrastinare la necessità di entrare nel cosiddetto regime ordinario, che è quello che prevede dei costi di gestione più alti.

Tuttavia, vista la situazione politica attuale, non è ben chiaro se il tutto verrà rinviato a data da destinarsi o ne sapremo di più nelle prossime settimane.

Fatturazione elettronica regime forfettario

Fatturazione elettronica regime forfettario

Infine, è necessario anche specificare che a partire da luglio del 2022 vi è l’obbligo della fatturazione elettronica regime forfettario per quei contribuenti il cui fatturato supera i 25 mila euro annui. Coloro che sono nel regime forfettario, ma hanno un fatturato inferiore a 25 mila euro annui, potranno ancora attendere fino a metà 2023, o fino a inizio 2024, per l’emissione della fatturazione elettronica.

Il mio consiglio, però, è quello comunque di attrezzarsi sin da subito per la fatturazione elettronica, anche se il tuo fatturato fosse inferiore a 25 mila euro annui. La fatturazione elettronica è una semplificazione di tutta l’attività, infatti ti permette di eliminare innanzitutto tutta la struttura cartacea e semplificare il lavoro.

Inoltre, permette anche al consulente che ti segue di avere quelle le tue fatture emesse in tempo reale. In questo modo potrà darti costantemente la situazione aggiornata della tua attività sia in termini fiscali che in termini economici, quindi sia in termini di strumenti di ottimizzazione fiscale da poter applicare per ridurre il carico fiscale e anche in termini di analisi della marginalità e dei numeri.

In questo modo, insieme al tuo consulente, potrai concentrarti su quella che è la parte di organizzazione aziendale e quindi sviluppare la tua idea di business.

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