Il Regime Forfettario è davvero conveniente?
Molto spesso capita di appurare che uno degli scogli che inizialmente sembrano invalicabili per una persona che entra nel mondo dell’imprenditoria è già solamente quello di aprire una partita iva.
Per chi vuole entrare nel mondo del lavoro autonomo o comunque nel mondo dell’impresa, una possibilità che abbiamo per rendere meno invalicabile questo scoglio è approfittare del regime forfettario.
Il regime forfettario è un regime fiscale semplificato che prevede l’apertura della partita iva ma è sicuramente la tipologia, dal punto di vista fiscale, di partita iva più semplice da andare ad affrontare e gestire.
In questo articolo, tra l’altro, descriveremo questo tipo di regime e spiegheremo in modo semplice perché è comunque sempre necessario avere una partita iva per fare impresa.
La partita IVA
Sicuramente la partita iva ci permette di collocarci al meglio dal punto di vista del branding e della presentazione verso i nostri clienti o verso i nostri clienti potenziali, senza ovviamente tralasciare la parte legale legata ad essa.
Nel momento in cui si va a vendere un servizio, un bene o un prodotto, sicuramente presentandosi nei confronti dei clienti con una partita iva, quindi con la possibilità di emettere ai clienti una fattura nel momento della vendita del prodotto o del servizio, si darà un maggior segnale di affidabilità e serietà a questi ultimi.
Diversa invece la circostanza qualora si andasse a vendere un prodotto o servizio senza avere ancora aperta la partita iva.
A quel punto ci si porrebbe nei confronti dei clienti in una posizione leggermente meno affidabile e meno seria, oltre che fuorilegge.

Questo perché si dovrebbero andare a cercare degli escamotage per esser pagati dai clienti senza avere però una partita iva e quindi senza andare ad emettere fattura.
Questo oltre a complicare la vita dal punto di vista pratico e legale fa sì anche che il cliente potenziale o il cliente fidelizzato percepisca appunto meno serietà e meno concretezza, spingendolo verso altre realtà.
Qui viene in soccorso il regime forfettario.
Il Regime Forfettario
Il regime forfettario dà la possibilità di aprire la partita iva innanzitutto in tempi molto veloci con dei costi di apertura che sono ridotti all’osso e anche nello svolgimento dell’attività pratica con partita iva di tutti i giorni dà molte semplificazioni.
Le semplificazioni riguardano l’esonero dalla fatturazione elettronica, perché si può continuare ad emettere fatture anche normalmente in formato cartaceo e non si ha la necessità di emettere la fatturazione elettronica.
Si può comunque, se lo si ritiene opportuno, optare per la fatturazione elettronica anche rimanendo nel regime forfettario, ma resta una scelta autonoma e non un obbligo normativo.
Il regime forfettario dà la possibilità di essere esonerati dalla tenuta del registro iva acquisti e quindi dalla registrazione di tutte le eventuali fatture di acquisto che si ricevono dai diversi fornitori.

Ultimo vantaggio, ma non meno importante, che permette di ottenere il regime forfettario è quello collegato all’assenza di cumulo in presenza di altre tipologie di reddito.
Questo sicuramente riduce i costi di gestione e ciò significa che un lavoratore dipendente o un pensionato che ha anche una partita con il regime forfettario non subirà il cumulo fiscale dei due redditi.
I due redditi si muoveranno, dal punto di vista fiscale, in maniera separata senza appunto andare ad accumularsi e quindi senza creare un ulteriore carico fiscale.
Per rendere il tutto più completo e per spiegare al meglio il vantaggio e il risparmio fiscale che possiamo ottenere con il regime forfettario andiamo a fare un esempio numerico.
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Regime Forfettario: Esempio pratico
Ipotizziamo di aver aperto una partita iva con il regime forfettario e di aver emesso fatture in un anno per un importo pari a 10.000 euro.
Ora dal punto di vista del carico fiscale subiremo una tassazione come imposta sostitutiva dell’irpef che ha un’aliquota molto ridotta rispetto all’irpef ordinaria e quindi rispetto all’irpef a cui sono soggette quelle partite iva che non hanno il regime forfettario.
Nel nostro esempio la tassazione per l’imposta sostitutiva irpef è pari a 335 euro su 10 mila euro di fatturato.
Dal punto di vista della contribuzione inps abbiamo un onere sociale che ammonta a 1740,66 euro per un totale di carico fiscale su un fatturato annuale di 10 mila euro che è pari a 2075 euro e 66 centesimi.

Per sintetizzare e rendersi conto dei vantaggi fiscali del regime forfettario, basta vedere che il carico fiscale totale nel regime forfettario corrisponde al 21% del nostro fatturato contro almeno un’aliquota del 47% alla quale saremmo soggetti in caso di partita iva con regime ordinario e quindi non forfettario.
E’ importante specificare che il regime forfettario può essere mantenuto senza limiti di tempo, senza limiti di durata e senza limiti di età.
L’unico limite che non dobbiamo superare per rimanere nel regime forfettario è quello rappresentato dal fatturato annuo.
Rimaniamo infatti nel regime forfettario finché il nostro fatturato annuo non supera i 65 mila euro.
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Il Regime Forfettario: Il video
Sul nostro canale Youtube troverai anche il video dedicato alla spiegazione del Regime Forfettario.
Come abbiamo visto questo tipo di regime è molto vantaggioso a patto che si riesca a rimanere entro i 65 mila euro di fatturato annuale.
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Per oggi da Metodo Vics è tutto, ci vediamo nel prossimo articolo!
STAFF METODO VICS
Si, ammesso che non si superino i 65 mila euro di fatturato annui.
Le differenze si basano principalmente su una tassazione diversa, l’assenza di cumulo in presenza di altre tipologie di reddito, l’assenza dell’obbligo del registro acquisti e di fatturazione elettronica.
Si, in termini di legge non si può prescindere dalla partita IVA, esclusi rari casi particolari.
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