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Tassazione criptovalute e trading 2023: tutte le novità fiscali

Staff Metodo Vics

Tassazione criptovalute e trading 2023: tutte le novità fiscali

Tabella dei Contenuti

Quest’oggi voglio parlarti di un argomento molto interessante che riguarda la tassazione criptovalute e trading 2023 e, nello specifico, tutte le novità fiscali che riguardano la tassazione e presentazione della dichiarazione dei redditi sia per il mondo trading che per il mondo criptovalute. Si tratta di due mondi quasi assimilabili, anche se con le loro distinzioni, dal punto di vista fiscale e amministrativo.

Se vuoi saperne di più sull’argomento, non devi far altro che metterti comodo e dare un’occhiata ai prossimi paragrafi. Buona lettura!

Obbligo dichiarativo

Innanzitutto andiamo a chiarire dei concetti chiave. Il solo fatto di detenere un’attività di trading o delle criptovalute, a prescindere dal loro importo, comporta un obbligo dichiarativo. In sostanza, c’è l’obbligo di compilare il famigerato quadro RW nella dichiarazione dei redditi, che è il quadro dedicato a chi detiene attività finanziarie all’estero, che possono riguardare sia il trading che le criptovalute, poiché quest’ultime vengono considerate dal nostro legislatore come valuta estera. Ricordati, dunque, che devi sempre dichiarare conto trading.

Tassazione trading Italia 2023

Tassazione trading Italia 2023

Entriamo subito nel dettaglio e iniziamo subito a capire la situazione tassazione trading Italia 2023. Immagino che tu non veda l’ora di scoprire come dichiarare conto trading, non è vero? Nessun problema, ti basterà dare un’occhiata alle indicazioni che troverai qui di seguito.

Se la nostra attività genera una plusvalenza, quindi ad esempio se il nostro contro trading valeva ad inizio anno 1.000 euro e alla fine dell’anno ne vale 11.000, avremmo generato una plusvalenza di 10.000 euro. Questo significa che su questa plusvalenza dovremo andare a versare, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, un’imposta pari al 26% di quella plusvalenza. Questo importo è rateizzabile in cinque rate mensili a partire dal mese di giugno dell’anno successivo rispetto a quello in cui la plusvalenza è stata generata.

Nel momento in cui dall’attività di trading si genera una minusvalenza, quindi ad esempio da un saldo iniziale di 11.000 euro si arriva ad un saldo finale di 1.000 euro, deve essere comunque dichiarata. Naturalmente, da questa minusvalenza non scaturirà alcun pagamento di imposte, ma potrà poi essere considerata nell’esercizio successivo. Ad esempio, se andremo nell’esercizio successivo andremo a generare una plusvalenza, ma nell’esercizio precedente avevamo generato una minusvalenza, non andremo a pagare le imposte sul totale della plusvalenza ottenuta, bensì sulla differenza tra la plusvalenza attuale e la minusvalenza dell’anno precedente.

Tassazione criptovalute Italia 2023

Tassazione cryptovalute Italia 2023

Entriamo ora nel dettaglio della tassazione criptovalute Italia 2023. In questo caso, esiste un limite massimo oltre il quale diventano tassabili le plusvalenze derivanti da criptovalute. Se si detiene un portafoglio di criptovalute la cui giacenza media non supera i 51.645 euro per più di 7 giorni nel corso dell’anno, non ci saranno plusvalenze tassabili. In questo caso basterà indicare nel quadro RW l’importo delle transazioni effettuate con le criptovalute senza avere alcun importo da pagare.

Qualora invece si superasse questo limite, sarà necessario indicare in dichiarazione dei redditi le plusvalenze generate dal portafoglio di criptovalute. Su queste plusvalenze sarà applicata un’aliquota a titolo di imposta del 26%.

Ti trovi proprio in questa situazione e vorresti avere maggiore aiuto nella gestione delle tue criptovalute o della tua attività di trading? Allora non perdere altro tempo e PRENOTA SUBITO la consulenza dedicata di Metodo Vics che contiene una consulenza strategica fiscale, assistenza continuativa, generazione del quadro RW per conti Trading e conti cripto, invio dei dichiarativi ad Agenzia delle Entrate e ravvedimento anche di anni precedenti, qualora fosse necessario.

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